Lo osservo mentre scorre lo schermo del cellulare con il pollice, come ipnotizzato. Il viso illuminato dalla luce fredda, gli occhi fissi su qualcosa che cambia troppo velocemente perché io possa capirlo. Video, immagini, forse messaggi. Ogni tanto sospira, poi chiude tutto di colpo e blocca lo schermo, come se si fosse improvvisamente stancato. Ma dopo pochi secondi lo riaccende e ricomincia.
Mi siedo accanto a lui sul divano. “Cosa guardi?”
“Niente.”