Le parole che mancano
Lo osservo mentre scorre lo schermo del cellulare con il pollice, come ipnotizzato. Il viso illuminato dalla luce fredda, gli occhi fissi su qualcosa che cambia troppo velocemente perché io possa capirlo. Video, immagini, forse messaggi. Ogni tanto sospira, poi chiude tutto di colpo e blocca lo schermo, come se si fosse improvvisamente stancato. Ma dopo pochi secondi lo riaccende e ricomincia.
Mi siedo accanto a lui sul divano. “Cosa guardi?”
“Niente.”
Solita risposta. Da mesi sembra che niente abbia più un nome, un colore, un sapore preciso. Niente amici, niente uscite, niente voglia di fare. Dopo la pandemia qualcosa si è spezzato, come se il mondo là fuori fosse diventato meno reale. Le videochiamate hanno sostituito le chiacchierate, i meme hanno preso il posto delle risate vere.
“Ti va di fare qualcosa insieme?” chiedo.
Alza appena gli occhi. “Come cosa?”
“Non so… una serie, un gioco, una passeggiata?”
Ci pensa un attimo, poi alza le spalle. “Boh, non mi va.”
Lo dice con un tono che non è né triste né arrabbiato. Solo vuoto.
Mi sporgo un po’ in avanti. “Ti capita spesso di sentirti così?”
Lui tiene il telefono in mano, ma non lo guarda più. Sembra incerto se rispondere o no. Poi lo appoggia sul divano e si passa una mano sulla faccia.
“A volte è come se la testa fosse piena di roba, ma senza ordine. Come un browser con troppe schede aperte.” Fa una pausa, poi aggiunge: “E altre volte è il contrario. Come se non ci fosse niente.”
Sento un nodo stringersi nello stomaco.
“E questo ti succede anche con gli amici?”
Lui annuisce. “Sì. Non so nemmeno più cosa dire quando ci sentiamo. Fanno battute, si scrivono cose, ma io… boh. È come se fossi sempre un po’ indietro. E poi mi stanco subito. Anche quando dormo, mi sveglio sempre stanco.”
Lo dice con semplicità, ma dentro di me qualcosa si spezza.
Più tardi, ne parlo con il mio compagno. Lo sappiamo entrambi che qualcosa non va, lo sentiamo ogni giorno. La differenza è che ora l’ha detto lui.
“Forse dovremmo cercare qualcuno che possa aiutarlo,” dico piano.
Lui mi guarda e non serve aggiungere altro. Domani inizieremo a cercare.